Firmato ‘accordo tra i sindacati e il gruppo Intesa Sanpaolo per regolare smart working, settimana corta 4×9 e disconnessione. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Fabi. Per lo smart working, in particolare, viene fissato un tetto a 120 giorni annui, che sale a 140 giorni per alcune tipologie di lavorazioni, fruibili, in entrambi i casi, nellāambito di un corretto equilibrio fra attivitĆ in presenza e da remoto. Inoltre, viene riconosciuto un buono pasto di 4,50 euro.
“Quello di oggi ĆØ un accordo importante che, raccogliendo il contributo dei tanti colleghi che hanno partecipato alle recenti assemblee, consente di superare i contratti individuali, ribadendo quindi che gli accordi collettivi sono il modo migliore per gestire i grandi cambiamenti della banca in un contesto in continua evoluzione”, commenta il coordinatore Fabi Intesa Sanpaolo, Paolo Citterio.
Con lāaccordo siglato oggi, tra altro, viene introdotta in via sperimentale la settimana corta, da 4 giorni per 9 ore ciascuno, in circa 250 filiali del gruppo. “Obiettivo della Fabi ĆØ estendere a tutti i colleghi della rete la possibilitĆ effettiva di fruire dello smart working e della settimana corta. Confermando la centralitĆ del contratto nazionale si ĆØ ribadito inoltre che lāadibizione allo smart working non rappresenta strumento e/o presupposto di rami dāazienda oggetto di future esternalizzazioni, cosƬ come non incide sulle modalitĆ di misurazione della prestazione lavorativa del dipendente”, aggiunge Citterio.
SMART WORKING E SETTIMANA CORTA, COSA PREVEDE L’ACCORDO
“Intesa Sanpaolo ha sottoscritto con tutte le organizzazioni sindacali un accordo che integra e amplia le misure, fortemente innovative, del nuovo modello di organizzazione in corso dal 1 gennaio 2023”, si legge in una nota diffusa dall’istituto di credito.
Le principali novitĆ in materia di lavoro flessibile, illustra la banca, sono la sperimentazione dello smart working in oltre 280 filiali della Banca dei Territori e della Divisione Private con conseguente maggiore possibilitĆ di fruizione da parte delle persone; l’aumento dellāindennitĆ di buono pasto a 4,50 euro al giorno per le giornate di lavoro agile da casa. Quanto alle principali novitĆ in materia di settimana corta, continua la nota di Intesa Sanpaolo, saranno 40 le filiali di grandi dimensioni della Banca dei Territori dove può essere applicata la settimana corta: 9 ore su 4 giorni con una riduzione di orario da 37,5 a 36 ore, su base volontaria, a paritĆ di retribuzione secondo le esigenze tecnico-operative dellāazienda; dal 1° novembre 2023, il personale di oltre 250 filiali di piccole dimensioni potrĆ richiedere e fruire volontariamente della settimana corta, nel giorno di chiusura della filiale (ricompreso tra martedƬ, mercoledƬ e giovedƬ). Prosegue anche la possibilitĆ di utilizzare unāelasticitĆ di orario in entrata che consente di iniziare lāattivitĆ lavorativa tra le 7 e le 10 con relativo spostamento dellāorario di fine lavoro, sia nel caso di smart working sia nel lavoro in presenza, anche lavorando in ‘settimana corta’.
In pochi mesi, si legge infine nella nota, dal 1° gennaio quando le nuove misure sono state avviate, hanno aderito al nuovo lavoro flessibile 40.000 persone pari a circa il 70% di chi poteva essere abilitato prima dellāaccordo odierno, strutture di governance e filiali, e alla settimana corta circa 17.000 persone, pari al 60% del personale full time delle strutture di governance e di 12 grandi filiali (dati al 30 aprile 2023).
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